mercoledì 21 maggio 2014

L'ultima notte....

Nel fare un trasloco rimane sempre una certa amarezza. Se non sofferenza quando questi è forzato. Nel mio caso non esiste forzatura, ne obbligo. E' una libera scelta, voluta e cercata. Ma stanotte, l'ultima in questa casa è una notte diversa. Non fosse che domani alle 6 la sveglia è impietosa me la passerei sveglio. Sorseggiando un bicchiere di vino, fumando "qualche" sigaretta, ascoltando la mia musica, steso sul letto...
come ho fatto tantissime volte..
Perchè in effetti non è la mia casa che lascio, ma la mia camera da letto. Nulla di malizioso. Nulla da raccontare sotto forma di epiche avventure. Tanti piccoli brandelli di solitudine vissuti in quello che è stato il periodo peggiore della mia vita.
Solo.
Nessun lavoro, le mie figlie lontane nonostante la vicinanza geografica, persone che mi volevano bene che non riuscivano a riempire completamente un senso di inutilità e solitudine nonostante l'impegno. In quelle settimane, anzi mesi ho imparato molto però. Anche una stanza così piccola, così restrittiva ha saputo darmi delle indicazioni su ciò che volevo essere e su ciò che non volevo diventare. Ho passato momenti particolari, come molti forse. Ma io ho vissuto i miei e so cosa sono stati. In vero, per quanto mi venga spesso detto che so, scrivendo, raccontare le mie emozioni, non credo sia capace di farlo fino in fondo. Non si può descrivere la solitudine interiore.
La si può solo provare.
E sconfiggere. Come ho fatto io.
Ho pensato di tutto, anche le cose più brutte. Ho capito perchè il vicino di casa che ogni mattina ci saluta sorridendo, nella sua intimità desideri non svegliarsi più senza che noi ce ne rendiamo conto...

ho annegato i pensieri nell'alcol e scoperto che sanno nuotare benissimo. 
Ho scoperto che l'amore di una donna, l'affetto di un amico non sono nulla di più di un bicchier d'acqua a metà strada tra una duna e l'altra di un deserto, se non li si sa apprezzare.. Certo oggi, che questo momento è solo un pallido ricordo certi colori cupi hanno ora tonalità pastello..Sono guarito una mattina d'estate, guardandomi allo specchio. Sembrerà retorico ma l'uomo riflesso non ero io. Mi sono vestito, lavato e sbarbato, cosa che non facevo da giorni. Sono andato a vedere un saggio di danza di mia figlia, in un angolo, solo. E mi sono emozionato nel vederla danzare felice. Ho incontrato un uomo che oggi è il mio datore di lavoro e nemmeno sa quanto mi ha aiutato. Ho ricominciato a vivere e soprattutto a desiderare di farlo. Spesso mi viene chiesto perchè mi batto in certe situazioni, siano sociali o politiche.
Perchè ho conosciuto quei momenti. Credo.
A nessun uomo si dovrebbe togliere l'amore verso se stesso.
La speranza.
So cosa vuol dire mangiare due volte in una settimana o non essere libero di fare delle scelte.
L'ho imparato sulla mia pelle.
Quando oggi ceno al ristorante, senza guardare la carta e i suoi prezzi, semplicemente scegliendo ciò che desidero, anche se posso sembrare solo, sono in verità circondato da tutto l'amore di questo mondo. Il mio. Me lo concedo raramente, proprio per il rispetto che ho verso chi non può permetterselo. ma ogni tanto mi regalo un momento tra me e me. E' bellissimo quando siamo insieme noi due. Mi sembra ieri, sono passati tre anni...una vita.
 Un'altra vita.....

Grazie a Massimo, Cristian, Carletto, Corrado e Laura..
presenze di allora, spesso inconsapevoli e silenziose..
e soprattutto a mia madre, mio angelo

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