venerdì 25 aprile 2014

Oltre un pallone....

Chi mi conosce veramente, non molti in verità, sotto l'aspetto calcistico, può capire davvero cosa provo oggi. 
Chi mi conosce come persona di sport invece può non solo capirlo ma percepirlo. 
Per me il calcio e lo sport in generale sono un messaggio che va oltre il risultato. 
E' un valore che va insegnato a partire dai più giovani. 
Un dovere di chi decide di mettersi in discussione stando dall'altra parte.
E' quello che mi ha guidato per tutta questa stagione, in cui sono tornato ad allenare un gruppo di adolescenti. 
Volutamente non avevo scritto nulla di calcio oggi, perchè per me il 25 Aprile è un giorno triste.
Da quel 25 Aprile del 1995 in cui rimasi sconvolto dalla morte di un giovane calciatore, con cui avevo scambiato un paio di lettere (a quei tempi si usava così) e che mi sembrava di conoscere per quanto mi avesse segnato: il suo nome era Andrea Fortunato e aveva solo due anni in meno di me...
Me lo ha ricordato stasera mia madre, pensando che io oggi non ci avessi pensato. 
"ricordi come ci sei stato male" mi ha detto...
Oggi, ancora questo maledetto oggi se n'è andato un'altro. Un uomo, prima di tutto, un Hombre che aveva il mio stesso modo di intendere il calcio. Con questo lungi da me elevarmi a ciò che non sono. 
Ma come me, Tito Vilanova aveva un rapporto diverso con i suoi giocatori.
Ci parlava.
Insegnava calcio, ben oltre un controllo di palla
Mentre tutti parlano e/o ammirano gli Special One o I Conte (cosa che peraltro faccio anche io, sia chiaro) io ho sempre stimato i Tito o i Palazzi (fido vice da sempre del vulcano Serse Cosmi).
Uomini prima che allenatori. oggi il calcio è un pò più povero. E ha un esempio in più da ricordare..
Ciao Andrea, Hasta siempre Tito



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